LE SEDI

50 collaboratori e 3800 donazioni.

La prima sede provvisoria dell’AVIS mantovana è nella casa stessa di Vittore Baroni in Piazza L.B. Alberti n°31: vi si riunisce il Consiglio Direttivo e ad essa fanno riferimento i donatori. Solo per le riunioni assembleari ci si fa carico di affittare il Teatro Scientifico (£ 7000), la sala Aldegatti (£ 3000) o di farsi ospitare dalla CRI, o dal Circolo Ferroviario. Occorreranno molte pressioni e indignate proteste perché finalmente si ottenga un modestissimo risultato. Il 6/11/1954 apre la “Sede Sociale” in vicolo Ricovero n°2 (Palazzo ECA) “Aperta tutti i pomeriggi dei giorni pari dalle 15 alle 19… “. L’arredo è fornito quasi tutto dagli stessi Avisini (accuratamente elencato nei verbali). I disagi sono grandi per l’inadeguatezza e la ristrettezza dell’ambiente, tanto che si ottiene un secondo locale, dove si creano un ambulatorio e una sala di ritrovo.1952 “Sanguinis vita vitae”

Nel 1955, il dott. Bernini fa da intermediario con la CRI, ed ottiene che il 13/11/1955 l’AVIS trasferisca la Sede Sociale in via Massari n°14. Il Presidente Boccafoglia la definisce: “Meravigliosa sede, che ci permetterà di avvicinarci sempre di più e stare più spesso riuniti… “. Allo scopo si trasformerà un locale rustico attiguo alla sede in un circolo ricreativo per Avisini detto “Taverna Bar”, ma l’esperienza avrà alterne vicende fino alla sua chiusura definitiva.

Nel 1971 la sede si sposta in un appartamento di via Principe Amedeo n°31; dove viene organizzato il Centro Raccolta. Vi si trova una sala per i prelievi, dotata di due lettini, la sede dell’AVIS Provinciale e quella dell’AVIS Comunale. E punto di riferimento per tutta la propaganda, ma non sempre la costosa attrezzatura di cui è fornita può essere sfruttata appieno, e perciò la sede sarà di nuovo trasferita, questa volta molto vicino al Centro Trasfusionale, all’interno dell’Ospedale Carlo Poma.

Qui si trovano ancora oggi l’ambulatorio, la sede dell’AVIS Provinciale, quella dell’AVIS Comunale e l’ufficio in cui si tiene l’amministrazione e l’organizzazione logistica. La sede è aperta tutti i giorni, al mattino dalle 8.30 alle 10.30 per incontrare i donatori al momento della donazione, ma è anche il centro delle diverse attività ed iniziative: inoltre quattro sere alla settimana un gruppo di volontari si occupa delle chiamate telefoniche.

La nuova sede non è artisticamente bella come doveva essere quella di via Massari, ed è un po’ sotto il livello stradale, ma è funzionale, arredata con sobrietà, ma anche con quadri, fotografie, piante ornamentali che vogliono dare il senso di un ambiente personalizzato, vissuto.

Qui sono conservati tutti i “documenti” da cui stiamo traendo la nostra breve storia: sfogliamo i verbali, scritti ancora a penna, e guardiamo i volti di tante fotografie, alcune purtroppo già senza nome; leggiamo le targhe sugli oggetti-ricordo che tante sezioni della Provincia o di altre città hanno lasciato per ricordare una visita, un gemellaggio, un anniversario…; srotoliamo con un misto di soggezione e riverenza i labari, con le medaglie e i motti “Omnis vita in sanguine” “Sempre ovunque subito”…; osserviamo i manifesti e gli slogan che sono l’espressione di un ricambio generazionale e culturale.

1952 “Omnis vita in sanguine”

1952 “Tutto dare senza nulla pretendere”

1954 “Voi la vita, noi il sangue”

1963 “Charitas usque ad sanguinem”

1965 “Sempre, ovunque, subito”

1965 “Abbiamo dato, diamo e daremo, ma non ci sentiamo creditori”

Attuale “AVIS dona salute”

Attuale “Chi dona il sangue dona la vita”

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